Cari Amici Canoviani,
dal Diario degli EquiLibristi, una breve nota sull’autore e sul testo:
Alessandro Vespignani è professore di Fisica ed Informatica alla Northeastern University di Boston, dove dirige anche il Network Science Institute. È fellow dell’American Physical Society, dell’Institute for Quantitative Social Science alla Harvard University e membro dell’Academia Europaea. Il Prof. Vespignani ha conseguito la laurea e il dottorato di ricerca in Fisica presso l'Università di Roma "La Sapienza", rispettivamente nel 1990 e nel 1994. Ha completato le sue ricerche post-dottorato all'Università di Yale e all'Università di Leida. Ha lavorato presso il Centro internazionale di fisica teorica (UNESCO) di Trieste, presso l'Università di Parigi-Sud in Francia e come membro del Consiglio nazionale per la ricerca scientifica (CNRS) prima di trasferirsi all'Università dell'Indiana nel 2004. Ha ricevuto il dottorato onorario dall'Università tecnica di Delft, Paesi Bassi, e il premio Aspen Institute Italia 2016. Fa parte del consiglio di amministrazione e della direzione di varie associazioni e riviste professionali e dell'Institute for Scientific Interchange Foundation.
L'attività di ricerca di Vespignani si è concentra sull'applicazione interdisciplinare di metodi statistici e di simulazione numerica nell'analisi di fenomeni epidemici e nello studio di reti biologiche, sociali e tecnologiche. Da diversi anni lavora alla caratterizzazione e alla modellistica di Internet e delle reti di informazione su larga scala, concentrando la sua attività di ricerca nel modellare la diffusione spaziale delle epidemie ed il comportamento dei sistemi tecno-sociali ed economici.
Grazie ai suoi numerosi lavori nel campo delle predizioni scientifiche e della teoria delle reti è considerato uno degli scienziati più quotati e riconosciuti al mondo. È considerato un pioniere nel capire che la messe di dati disponibili sul web e sui social network avrebbe cambiato le scienze sociali ed economiche, consentendo di fare previsioni sempre più accurate sui nostri comportamenti, fino a poco tempo fa considerati imprevedibili.
Predire il futuro è, infatti, la nostra ossessione sin dall’alba dei tempi. Gli aruspici hanno scrutato per secoli il domani nelle carcasse degli animali, e ancora oggi non riusciamo a fare a meno della divinazione: sapere a che ora sorge il sole, quando ci sarà la prossima eclissi o semplicemente che tempo farà domani mitiga il nostro senso di spaesamento nell’universo. Cosa accadrebbe se fosse possibile prevedere con largo anticipo non solo fenomeni come quelli meteorologici ed economici, ma tutta la nostra vita? Togliamo il se. I nuovi indovini artificiali lo stanno già facendo.
La spiegazione di questa evoluzione, dei risultati raggiunti e dei potenziali rischi etici e democratici che questo enorme potere comporta è fatta usando poca matematica e molti aneddoti personali, a partire da quelli sui calcoli per simulare la diffusione di Ebola e Zika, ma anche sulle previsioni del vincitore dell'equivalente americano di X Factor!
Il libro riesce a rendere molto bene l'idea di quali siano state le linee di evoluzione degli algoritmi previsionali in questo ultimo decennio : non solo l'aumento incredibile della capacità computazionale che ha permesso di simulare anche singoli elementi, ma anche gli approcci a scenario multiplo che portano alle stime previsionali ed economiche. Il testo risveglia l’attenzione sul bisogno umano di sempre di scrutare l’avvenire, ma ci induce a riflettere su che cosa implichi passare dai segni della natura a quelli matematici. Sono davvero diversi e alternativi? Con la consapevolezza e/o la simulazione vinciamo più il fato o i condizionamenti? Cosa va assolutizzato e cosa no? La serie di interrogativi che il libro suscita in chi conosce più un campo che l’altro ne fa una lettura davvero interessante e un invito a rivisitare gli antichi per coglierne le dimensioni universali anche a un livello oltre la letteratura.
Il contenuto dell’opera appare particolarmente interessante alla luce di quanto accaduto nel mondo con la pandemia del Covid-19, ci consente di comprendere, su base economica, le enormi potenzialità che ci derivano dall’utilizzo sempre più sofisticato delle informazioni disponibili e ci fa riflettere sulla profonda diversità tra i processi deterministici naturali ed i comportamenti degli esseri umani. Un uragano seguirà la sua evoluzione senza curarsi dei danni che potrà causare, mentre i comportamenti sociali, una volta compresi possono (ed in alcuni casi debbono) essere modificati, come l’esperienza del lockdown (o della sua negazione) hanno ampiamente dimostrato.
Otre gli importanti relatori attendiamo che si uniscano personalità del mondo accademico scientifico e professionale che ci consentano di commentare ulteriormente l’opera e di porre interessanti domande al relatore.
Data la modalità in live streaming chiediamo che le domande ci arrivino in anticipo (a canovaroma@canova.club) per poi essere sottoposte all’autore. Grazie.
Augurandovi di trascorrere delle serene festività, salutiamo tutti molto cordialmente,
Isabella Mastrofini, Angelo Brizi e Nicola Granati
La visione della registrazione dell'evento è riservata ai soci
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